Blog

LUNEDÌ 10 DICEMBRE 2012

"Io ci sono" di Alessandro Abba Legnazzi

Il compagno di banco

di Andrea Parena

 

Un'immagine che mi piace, per dare l'idea di cosa possa significare l'esperienza della realizzazione di un film documentario, è quella del compagno di banco. Come bambini al primo giorno di scuola individuiamo tra i nuovi compagni un tipo che ci sembra simpatico, ci sediamo al banco vicino a lui, pian piano cominciamo a conoscerci, facciamo insieme i compiti, scopriamo la sua casa, i suoi giochi, diventiamo amici condividendo un mondo nuovo, che pian piano cominciamo ad esplorare insieme. Ecco, fare un film con la realtà implica la disponibilità e la curiosità del bambino, il desiderio di scoprire un mondo nuovo, piccolo o grande che sia, e, alla fine, il film, sarà frutto dell'incontro tra chi filma e chi viene filmato, della relazione e della complicità che si è creata. Nel caso di Io ci sono, Alessandro è andato letteralmente alla ricerca del suo compagno di banco all'interno di una scuola elementare. In un procedimento dove si annullano i confini tra un lavoro da affrontare come regista e una profonda esperienza di vita, ha deciso di ridiventare alunno delle elementari e tornare ogni giorno a scuola per un anno scolastico, “rifare” la quarta elementare. Naturalmente non all'interno di un percorso di regressione all'infanzia, ma di un processo consapevole di condivisione dei tempi, degli spazi, dei suoni, dei ritmi, ma anche delle gioie e delle paure quotidiane. Per i ragazzi è diventato aiutante, aspirante maestro, regista, registratore di immagini e suoni. Ad altezza di bambino. Ha trovato tanti compagni di banco e con loro ha realizzato un film che è prima di tutto un'esperienza sensibile di immersione dentro un mondo raccontato ad altezza di alunno, che ha il potere di far riemergere la nostra personale quarta elementare e deve la sua universalità al fatto di essere custodito dentro la memoria di ognuno di noi.